giovedì 30 giugno 2011

Una finanziaria che ci porta fuori dall'Euro


La finanziaria che stiamo vedendo è una finanziaria che ci porta dritti dritti fuori dall'Euro, non possiamo che darne atto.
Serviva un taglio del deficit da subito, una politica tesa a contenere l'immane debito pubblico italiano, uno dei più alti al mondo sia in valore assoluto che in rapporto al pil, e invece si punta a tirare a campare. Soprattutto non si incide in modo draconiano sulla spesa pensionistica, unica misura che potrebbe generare in modo serio le risorse necessarie al risanamento finanziario dell'Italia.
E se non risaniamo, ci sbattono fuori a calci dall'euro. Altro che aiuti: il nostro debito è troppo grosso perché qualcuno possa aiutarci!

mercoledì 29 giugno 2011

Si impennano i differenziali sui tassi tra Italia e Germania

Come volevasi dimostrare, si stanno impennando i differenziali sui tassi di interesse del debito pubblico tra Italia e Germania. Questo significa che i mercati hanno capito che la finanza italiana è tutto un bluff, che finché non si tagliano le spese il rischio del default è dietro l'angolo. L'Italia non può illudersi che in caso di difficoltà l'Europa correrà in suo aiuto, il debito italiano è troppo grande. In caso di difficoltà l'Italia è condannata al default e a essere sbattuta fuori a calci dall'euro. Questo ai sindacati, tenaci difensori di antichi e costosi privilegi, importa poco.

martedì 28 giugno 2011

Bondi lascia la Parmalat



Bondi è l'uomo che ha trasformato la Parmalat in un'azienda di successo partendo da un grosso fallimento. Oggi è il suo ultimo giorno da capo azienda, i francesi di Lactalis non possono averlo certo tra i piedi quando inizieranno il grande sacco di Parmalat. Scommetto che tra 5 anni Parmalat sarà stata venduta a pezzi dai francesi, mentre i lavoratori italiani dell'azienda saranno mantenuti dallo Stato Italiano, a forza di cassa integrazione.
Ma l'economia italiana è questa, che ci possiamo fare?

lunedì 27 giugno 2011

Scende il prezzo della benzina

Per una volta non ci occuperemo di politica economica o dei grandi mercati finanziari, ma dei mercati in cui ognuno di noi si trova a fare la spesa tutti i giorni. Oggi parliamo di benzina. Il prezzo della benzina, in effetti, sta scendendo e parecchio. Le ragioni sono semplici: il prezzo del petrolio sta scendendo e di conseguenza scende anche il prezzo della benzina.
Il mercato del petrolio è, in effetti, un mercato molto interessante. Pochi sanno che è possibile per chiunque operarvi, senza nessun tipo di limitazione. Basta un pc connesso a internet e un broker. Ma di questo, magari, parleremo in un'altra occasione.

domenica 26 giugno 2011

La fine dell'euro?



La crisi del debito sovrano rappresenterà la fine dell'euro? E' possibile, ma potrebbe anche essere al fortuna dell'Euro. Nel senso che se verranno cacciati tutti i paesi che non riescono a pagare i propri debiti per l'opposizione dei sindacati, l'euro si rafforzerà notevolmente.
Ovviamente i paese buttati fuori, Italia in testa, andrebbero dritti dritti al default e si troverebbero in situazioni di crisi economica e finanziaria apocalittica.

sabato 25 giugno 2011

Mario Draghi a capo della BCE



Non so con che coraggio la Germania ha accettato la nomina di Mario Draghi a capo della BCE. E non sappiamo nemmeno quale sarà il destino di Draghi quando l'Italia sarà buttata fuori dall'Euro e tornerà alla lira. Lira che, beninteso, sul forex varrà molto ma molto meno della carta su cui sarà stampata.
Draghi è un italiano anomalo, serio e competente. Ma non potrà fare assolutamente nulla per evitare che l'Italia venga cacciata dall'euro e ritorni in balia degli speculatori del forex.

venerdì 24 giugno 2011

E adesso tocca alle banche



L'altro giorno abbiamo dato la notizia che il rating dell'Italia è stato messo sotto osservazione dalle principali agenzie di rating, che si preparano ad un taglio. Adesso tocca alle grandi banche italiane, che rischiano grosso: ricordiamoci infatti ceh in Italia, a differenza del resto del mondo, la bolla immobiliare non è ancora completamente scoppiata. I prezzi degli immobili sono scesi ma molto meno di quanto avrebbero dovuto in base alla logica. E quando la bolla esploderà veramente, le banche si troveranno davvero nei pasticci, altro che taglio del rating...

mercoledì 22 giugno 2011

La spesa pensionistica italiana



Avete letto a quanto ammonta la spesa pensionistica dell'Italia? Se non lo avete fatto fate una piccola ricerca. Perché con questa spesa pensionistica è ovvio che andiamo dritti dritti al default. Se poi ai sindacati questo è indifferente, perché sanno che ci sarà sempre qualcuno che paga al posto loro, è un altro fatto.

martedì 21 giugno 2011

Crollo del rating dell'Italia



L'onda lunga della crisi del debito sovrano sta per colpire anche l'Italia. Le agenzie di rating ci stanno avvisando: non solo presto declasseranno il rating dell'Italia, ma anche quello delle principali aziende a partecipazione pubblica. I mercati reagiranno molto male a questi annunci, ne possiamo stare certi. E di un'altra cosa possiamo stare certi: che il declassamento del rating sarà solo il primo di una lunga serie. A meno che Tremonti non faccia il miracolo e faccia davvero la finanziaria lacrime e sangue. Ma in questo caso i sindacati inizieranno a strepitare e a bloccare il Paese con azioni al limite dell'eversione.
Staremo a vedere: nel frattempo, chi può, inizi a pensare ad espatriare e a mettere in salvo il proprio patrimonio, magari accumulato in una vita di lavoro. Vivere in un paese in default non è il massimo.

lunedì 20 giugno 2011

Forex: dollaro e euro, debolezze a confronto



La situazione del cambio tra euro e dollaro sul mercato forex può essere riassunta come il confronto di due debolezze: da una parte la grande debolezza del dollaro dovuta alle difficoltà dell'economia americana (gli USA devono ringraziare Obama e il suo malgoverno), dall'altra gli enormi problemi finanziari dovuti al debito sovrano in Europa.
Però se per gli americani risolvere i problemi economici è facile (basta mandare a casa Obama alle prossime elezioni) per gli europei è tutto più difficile, perché i debiti vanno pagato, i bilanci pubblici tagliati. E questo i sindacati non lo permettono, ovviamente.
Quindi sul lungo periodo il dollaro sarà più forte dell'Euro.

domenica 19 giugno 2011

Anticipare la manovra



Il ministro Tremonti, che già ha fatto davvero moltissimo per tenere fuori l'Italia dalla tempesta finanziaria, sta pensando di anticipare la manovra finanziaria per arrivare al pareggio di bilancio. Speriamo che lo faccia subito, davvero, perché altrimenti faremo decisamente la fine della Grecia. Non finirò mai di dirlo, quando si chiede un prestito bisogna sempre mettere in conto che prima o poi bisognerà ripagarlo, qualsiasi cosa ne dicono i sindacati.
Intanto vi invito a tener d'occhio le oscillazioni dell'euro sul forex, ne vedremo delle belle, statene certi.

sabato 18 giugno 2011

Il debito italiano a rischio?

E' ovvio che chi chiede un prestito deve mettere in conto che, prima o poi, quel prestito dovrà restituirlo. E se non lo fa chi ha prestato il denaro inizia ad innervosirsi. Questo è vero quando un privato chiede un prestito personale ma è altrettanto vero per uno stato.
Dopo la crisi greca, si rischia l'effetto domino e soprattutto rischiamo noi italiani di essere colpiti. In fin dei conti il debito pubblico italiano è il più grande d'Europa, in questo momento di crisi del debito sovrano è ovvio che il nostro paese finisca sotto la lente di ingrandimento. Il fatto è che ciò che la lente di ingrandimeto rivela non è affatto piacevole per chi ci ha prestato soldi...

venerdì 17 giugno 2011

Casse pensionistiche? Vatti a fidare...

Sono sempre stato dell'idea che se uno si vuole garantire la vecchiaia ci deve pensare da se, magari comprando qualche appartamento, qualche azione bella solida e sicura, e magari anche un bel po' di oro fisico da custodire rigorosamente fuori dall'Italia.
Le pensioni, pubbliche o private che siano, mi sono sempre sembrate poco affidabili. Per me i contributi sono una sorta di tassa occulta, che vanno ad ingrassare i soliti noti. Questa notizia, che riporto sotto, non fa che confermare i miei giudizi sulle pensioni italiane.

L'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e dentisti, la cassa più grande per iscritti e risorse (quasi 350 mila aderenti che versano circa due miliardi di contributi l'anno, e con un portafoglio di investimenti finanziari per oltre 5 miliardi di euro), potrebbe entrare presto nel mirino della magistratura. È stato presentato un esposto alla Procura di Roma (fascicolo 4337/K45) e alla Corte dei Conti firmato dai cinque presidenti degli ordini dei medici di Bologna, Catania, Ferrara, Latina e Potenza. Tra loro c'è anche membro del consiglio di amministrazione. Sostengono che l'ente abbia subito un danno patrimoniale superiore al miliardo di euro. Un'enormità. Per colpa di investimenti in titoli cosiddetti strutturati, roba sofisticata, roba da speculatori. Roba dalla quale rimangono lontani anche i professionisti del settore. Perché può far male. E roba che - di certo - non c'entra nulla con le pensioni. Si scommette sull'andamento di determinati indici dove il tasso di aleatorietà è rilevantissimo.

Il bubbone esplode il 18 maggio di quest'anno, quando viene presentato l'esposto. Un anno fa il consiglio di amministrazione dell'Enpam, presieduto da ben 18 anni dall'ottantacinquenne Eolo Parodi, dc prima, forzista dopo, europarlamentare nella prima e nella seconda Repubblica in cui siede anche a Montecitorio, affida alla Sri Capital Advisers il compito di effettuare una sorta di radiografia sugli investimenti dell'ente. Ne esce un quadro a dir poco preoccupante. Ma il rapporto rimane nelle mani del presidente che non lo fa conoscere nemmeno ai membri del cda. Secretato.

Le ragioni di tale comportamento si possono facilmente scoprire. Leggendo pagina 38, per esempio: "Il bilancio di Enpam risulta molto lacunoso, in particolare con riguardo alle operazioni sul portafoglio mobiliare  immobilizzato. Ciò rende virtualmente impossibile per un osservatore esterno valutare la gestione del portafoglio stesso".

Ma ce n'è anche per gli advisors "remunerati con commissioni particolarmente elevate difficilmente riscontrabili nelle abituali finanziarie nazionali ed internazionali". A parte Mangusta Risk, gli altri advisors, da Kanik Venture Holding Limited a E. Partners, "sono pressoché sconosciuti". Quanto ai report di Mangusta appaiono "poco più di un "copia e incolla" dei dati forniti dai gestori". E non è affatto normale che un ente pensionistico per quanto privato affidi l'incarico di "portafoglio manager" a società con sede in uno dei paesi della "black list": alla CQS Cayman SP e alla Matrix Alternative Asset Management LLP. "Incarico bizzarro e contraddittorio", si osserva nell'esposto alla Procura di Roma. Parodi  -  si immagina d'accordo con il potente direttore generale dell'Enpam, quell'Alberto Volponi, già deputato Dc, coinvolto nella Tangentopoli della Ciociaria e condannato in primo grado a un anno e quattro mesi per tentata concussione  -  , il 10 marzo del 2011, scrive a Sri per chiedere di cambiare i giudizi negativi. Del report rimangono ancora all'oscuro i membri del cda mentre lo conosce Mangusta (perché?) che ricorre alla magistratura sentendosi danneggiata dai giudizi della Sri, potenziale concorrente. Il 3 maggio il Tribunale di Roma respinge il ricorso. Ma siamo solo all'inizio
.

Insomma, come si è visto con i soldi delle pensioni si sono fatte speculazioni, molto poco chiare. E i poveri medici? Avranno la pensione decurtata, ovviamente. Alla faccia del sistema pensionistico obbligatorio!

giovedì 16 giugno 2011

Forex: la crisi greca danneggia l'euro

La crisi greca sta danneggiando pesantemente il cambio euro / dollaro sul forex. I segnali sono davvero molto brutti e provengono dalla politica greca, prima di tutto.
La Grecia ha vissuto, per molti anni, largamente al di sopra delle proprie possibilità economiche. Questo ha comportato, di fatto, l'accumularsi di un debito mastodontico che adesso i greci si trovano nelle condizioni di non poter pagare. E' il solito paradosso di chi chiede prestiti: si ottiene subito denaro facile, ma arriva il terribile momento in cui si deve poi restituire il denaro ricevuto e bisogna farlo con i relativi interessi. E, per inciso, diciamo che questo è vero sia quando a chiedere i prestiti sono gli stati ma possiamo dire la stessa cosa di prestiti personali.
A questo punto per la Grecia si aprono due strade: la strada del risanamento serio, che però i sindacati stanno contestando pesantemente, e la strada del default. Non si capisce perché i sindacati stiano protestando: è vero che il piano di risanamento potrebbe pesantemente colpirli, ma è altrettanto vero che il default manderebbe in rovina l'intera nazione.
Di fatto i sindacati sono uguali in tutto il mondo: non riescono a vedere mai più lontano dal loro naso e soprattutto non riescono a capire che rinunciare a privilegi e sprechi comporta benefici per tutta la società.

giovedì 9 giugno 2011

Mercati oggi: cosa è e a chi serve

Mercati oggi è il blog che ho appena creato che riporterà le più importanti notizie dai mercati finanziari, forex e azionari.
Si tratterà di notizie brevi, stringate, con il mio parere personale. Sono un trader forex da anni e posso dire di conoscere bene i mercati, anzi proprio per la mia conoscenza dei mercati sono riuscito a guadagnare un sacco di soldi.
Non vi voglio dire che leggendo quello che scrivo anche voi potrete guadagnare lo stesso perché è sicuro che non è vero, ma potreste avere informazioni davvero molto utili!