domenica 25 dicembre 2011

I mercati non dormono mai

Mi verrebbe quasi da augurare buon Natale ai miei tanti lettori con questo post (e lo faccio!) ma voglio anche ricordare a tutti che i mercati non dormono mai. Oggi è domenica ma già da oggi in serata si potrà riprendere a fare trading sul mercato forex. Ricordiamoci che i soldi non dormono mai, così come i mercati e che se vogliamo fare soldi dobbiamo tenere gli occhi aperti ed essere sempre vigili e attivi. Magari potremmo anche decidere di impiegare le feste di natale per studiare un po' e scoprire qualche nuovo forex broker italiano, che ne dite?
Molto meglio che chiedere prestiti per fare regali e farsi la settimana bianca, questo è sicuro!

giovedì 22 dicembre 2011

Cambio euro / dollaro a 1,3

Il cambio euro dollaro è arrivato a 1,3 e ha toccato anche 1,28. A parte i festeggiamenti miei personali (i miei guadagni sono per la grandissima parte denominati in dollari e questo significa che mi farò un natale speciale grazie al forex) possiamo cercare di capire le cause di questa situazione sul mercato forex. Cause che, purtroppo, abbiamo già visto negli ultimi post: il mercato forex ormai non si fida più dell'euro e della capacità dei governi europei di arginare le richieste dei sindacati che hanno gonfiato i debiti pubblici dei paesi europei.
Di questo passo andiamo dritti dritti al default, garantito!

martedì 20 dicembre 2011

L'immagine dell'Euro

L'immagine, la percezione potremmo dire, che i mercati finanziari (e forex in particolare) hanno dell'euro è davvero negativa. Una moneta senza una politica monetaria, con alle spalle stati che non riescono a mettere un freno alla galoppante spesa pubblica. Proprio una brutta situazione, a cui ovviamente diventa difficile porre rimedio. Di fatto l'Euro sta rischiando parecchio, negli ultimi tempi, e gli europei dovrebbero iniziare a pensare: vogliono continuare con l'Euro oppure vogliono semplicemente buttarlo a mare?

martedì 13 dicembre 2011

Quanto vale l'euro

La domanda che mi pongo oggi è quanto vale effettivamente l'euro. E non sto parlando solo del valore sul mercato forex, rispetto magari al dollaro. Certo il forex conta, eccome se conta. Ma io faccio una domanda ben più generale: qual è il valore dell'Euro all'interno dell'Unione Europea? Di che cosa stiamo parlando? E' una moneta solida che sta semplicemente affrontando un momento difficile o si tratta di un progetto fallito? Tutto dipende da quello che potranno fare gli stati membri, che devono assolutamente tagliare la spesa pubblica. La situazione attuale, dove si rincorre il pareggio di bilancio imponendo sempre nuove tasse, è assolutamente insostenibile. Il pareggio di bilancio va ottenuto, questo è sicuro, ma non certo aumentando la pressione fiscale. Così infatti si entra in recessione e le imposte incassate dallo stato, invece che aumentare come previsto dai signori politici, aumentano. La strategia giusta per uscire da questo tunnel senza troppi danni è tagliare da subito la spesa pubblica nei paesi che hanno un bilancio fuori posto.

giovedì 8 dicembre 2011

Sul forex con gli occhi aperti

Francamente non voglio spaventare nessuno, questo è ovvio: qui si parla di mercati finanziari in generale e anche per cercare di guadagnare più soldi possibili facendo trading. Tuttavia è importante ricordare come il trading sui mercati finanziari, soprattutto se si tratta di mercati ad altissimo rendimento come il mercato forex, ha dei rischi insiti ineliminabili. Di solito, infatti, più è alto il rendimento di un mercato e più è alto il rischio.
Ripeto, non voglio spaventare nessuno con queste affermazioni, voglio semplicemente ricordare a tutti che c'è un rischio quando si fanno i soldi sul forex. E qual è il modo migliore per affrontare questo rischio? Semplice, il modo migliore è utilizzare i migliori strumenti e quindi operare con i migliori forex broker. In effetti nel recente passato ho parlato, in questo post, proprio di un portale che ci aiuta a scegliere al meglio il forex broker. Francamente sarebbe una buona idea visitarlo, perché usando i migliori broker italiani i rischi diminuiscono di molto. Ovviamente non scompaiono, però sono molto più gestibili e controllabili.

giovedì 1 dicembre 2011

Forex e opzioni binarie: attenti!

Visto che nell'ultimo post vi ho dato un ottimo consiglio per un sito di forex, voglio però mettervi in guardia da forex e opzioni binarie. Voglio solo dirvi che si tratta si di investimenti ad altissimo rendimento, ma come tutti gli investimenti ad altissimo rendimento ci sono anche rischi di perdite. Quindi operando nel forex si rischia di perdere una parte dei propri soldi. A questo proposito il consiglio che do è quello di non investire troppo, magari investite solo la parte di capitale che, se si dovesse verificare il caso peggiore, siete disposti a perdere. Perché il forex non perdona, può regalare immense soddisfazioni economiche ma anche grandi perdite.

martedì 29 novembre 2011

Consiglio per sito forex

Per coloro che operano nel mercato forex, consiglio di dare un'occhiata a Forex Broker Italiani, il sito numero uno in Italia per le recensioni dei forex broker. Visitando il sito che vi ho appena fornito potrete scoprire, in maniera semplice e veloce, quali sono i forex broker con cui davvero conviene investire. Perché i soldi sul forex si fanno, eccome se si fanno, ma per riuscire ad averli bisogna sempre utilizzre gli strumenti giusti, in poche parole i migliori forex broker. Ricordatevi, alla faccia della crisi (anzi, in qualche modo proprio approfittando della crisi) con il forex vi potete arricchire a patto di utilizzare sempre gli strumenti giusti.

mercoledì 23 novembre 2011

Forex: quanto vale l'euro

Chi segue il mercato forex (e tra i miei lettori sono davvero in tanti a fare trading sulle valute) sa che l'euro è parecchio debole sul dollaro. Ma secondo me è forte: nel senso che per come siamo messi in Europa, l'euro è fin troppo forte sul dollaro. Gli scenari che si presentano sono sostanzialmente due:
  • La Germania si incazza per davvero e caccia a calci nel culo i Paesi che non vogliono risanare i loro bilanci. L'euro è morto.
  • Si decide di monetizzare il debito dei paesi che non si decidono ad attuare le necessarie riforme: la BCE si mette a stampare euro per comprare debito italiano, spagnolo, greco, portoghese, ecc.. In 2 anni l'inflazione schizza al 100% e l'euro vale meno della carta su cui è stampato.
  • I paesi indebitati accettano di attuare le necessarie riforme. Soluzione che non ho contato perché è impossibile, l'influenza dei sindacati, delle corporazioni e dei tutelati è così forte che questa soluzione è inattuabile.

martedì 15 novembre 2011

Cosa vogliono i mercati

I mercati vogliono semplicemente la certezza che l'Italia non fallisca. I mercati vogliono avere la certezza che i debiti che abbiamo contratto vengano tutti pagati. Ecco cosa vogliono i mercati ed ecco cosa dobbiamo dargli se vogliamo evitare il fallimento. E' proprio così: più i mercati avranno fiducia in noi, più i tassi di interesse si abbasseranno e più lontano si farà il fallimento dell'Italia. Viceversa, se non ci diamo da fare, il fallimento dell'Italia si avvicinerà sempre di più. Pensiamoci.

lunedì 7 novembre 2011

Opzioni binarie: semplicità e profitto

Oggi voglio tornare su un argomento che nel recente passato su Mercati Oggi abbiamo già affrontato: le opzioni binarie.
Uno strumento finanziario davvero utile per guadagnare soldi, visto che garantisce dei rendimenti minimi del 70%. In un'ora. Di fatto investire con le opzioni binarie è facile, immediato, sicuro. Insomma, praticamente perfetto come investimento, anche per piccoli importi. Non è un caso che moltissimi italiani stanno cominciando a fare trading con le opzioni binarie. Sarà questo il modo per reagiere alla crisi? Penso proprio di si.

venerdì 4 novembre 2011

Aumento INPS: una decisione criminale

Invece di fare una riforma seria delle pensioni, dolora ma necessaria, il governo aumenta di un punto percentuale l'aliquota da applicare agli iscritti alla gestione separata. Francamente una decisino veramente criminale, si colpiscono sempre coloro che lavorano per mantenere il Paese e che sono meno tutelati di tutti.
L'Italia è un Paese da abbandonare e da abbandonare subito.

mercoledì 2 novembre 2011

Tutti possiamo essere speculatori...

...se ci mettiamo a copiare gli speculatori più bravi, quelli che si arricchiscono...volete sapere come fare? Ecco la soluzione, anche la speculazione sta diventando social:


domenica 30 ottobre 2011

Il default dell'Italia si avvicina?

Possiamo dire che il default dell'Italia, ormai, si avvicina sempre di più. Peronaggi come Scilipoti o Vendola, lo sappiamo, sapranno atterrare in piedi. Gli italiani che lavorano, invece, avranno immensi problemi. Perché quando fallirà l'Italia falliranno anche le banche e ci sarà tanta gente che perderà i risparmi di una vita intera. Meglio iniziare a spostarli all'estero, i propri risparmi. L'Italia ha la sua ultimissima possibilità di evitare il default, fare subito le riforme draconiane necessarie. Ma la classe politica non vuole prendersi la responsabilità di decisioni impopolari e quindi al defalut non ci potremo sottrarre.

giovedì 27 ottobre 2011

Per operare nel mercato forex



Il miglior modo in assoluto per operare nel mercato forex e fare soldi. Provatelo, ne vale la pena...

martedì 25 ottobre 2011

La finanza? Diventa facile

Mi sono imbattuto un sito dedicato alla finanza, una specie di wikipedia dedicata ai temi finanziari, che vi voglio segnalare: Finanza Facile.
Si tratta di un progetto davvero molto interessante, a cui consiglio di dare un'occhiata perché ci sono parecchie informazioni interessanti. Soprattutto, c'è la finanza spiegata anche ai neofiti. Una bella guida, penso che ci sia bisogno di progetti di questo tipo.
In effetti conoscere la finanza consente di migliorare la propria vita quotidiana, ad esempio risparminado sulle assicurazioni scegliendo assicurazioni meno care o chiedendo prestiti personali a tassi più bassi, oltre ovviamente a capire meglio la politica perché oggi la politica è profondamente influenzata dalla finanza. Se qualcuno ha la mail di Scilipoti gli mando il link, potrebbe essergli utile. Ma probabilmente dimenticavo che Scilipoti non ha una mail e se ce ne ha una istituzionale non la legge...

venerdì 21 ottobre 2011

Banca d'Italia: i mercati ci puniscono

Il vero e proprio pasticcio all'italiana che ha segnato la nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia ci ha fatto subire pesantemente la punizione dei mercati. Francamente è inconcepibile che un Grande Paese (o ex Grande Paese) che ha appena ricevuto l'onore di avere il proprio Governatore nominato Governatore della Banca Centrale Europea non gli riesca a trovare un successore in modo lineare. Probabilmente l'Italia Scipilipoti se lo merita. E poi non ci lamentiamo se lo spread tra i bund tedeschi e i titoli italiani arriva a 400. Se non ci fossero stati i massicci acquisti della BCE saremmo a 600 o più, sull'orlo del default.

venerdì 14 ottobre 2011

Opzioni binarie: e se chidessimo a Scilipoti...

Non oso immaginare cosa ci potrebbe rispondere il famigerato Scilipoti se qualcuno gli arrivasse a chidere cosa sono e come funzionano le opzioni binarie. Poi non ci possiamo certo stupire se il nostro paese sta davvero sprofondando in una crisi senza possibilità di uscita. Una crisi profonda, finanziaria ed economica, che sta precipitando il paese nel default e la classe media italiana nella povertà.

martedì 11 ottobre 2011

Opzioni binarie: moda o metodo per guadagnare?



Possiamo dire che negli ultimi mesi si è assistito ad un vero e proprio boom delle opzioni binarie(qui è spiegato cosa sono e come funzionano). Si tratta di uno strumento davvero semplice ed efficace per investire nei mercati finanziari visto che è sufficiente individuare la direzione del mercato per guadagnare soldi. E di guadagnare si guadagna anche parecchio: fino all'81% di profitto in un'ora.
Non mi sento però di dire che si tratta di un investimento: penso piuttosto che si tratti di una speculazione finanziaria ad altissimo rischio. Sicuramente è un modo per guadagnare ma allo stesso tempo è una moda per molti, perché in effetti è uno strumento che, per la sua semplicità, spinge anche persone poco esperte ad utilizzarlo. Con il risultato che c'è gente che, con le opzioni binarie, è arrivata a perdere soldi.

martedì 4 ottobre 2011

E i mercati ci puniscono...

La politica è ferma, ignorante, incapace di dare una svolta all'economia italiana. E i mercati ci puniscono e ci puniscono pesantemente, non c'è che dire. Nell'ultimo post ho fatto una domanda retorica a proposito di Scilipoti e il forex per mettere in evidenza che il problema non solo è il costo della casta, ma soprattutto la sua inefficienza e la sua profonda ignoranza. E si tratta di un problema generale: qui si parla di Scilipoti e il forex perché siamo su un blog di economia, ma se fossimo su un blog scientifico potremmo parlare della brutta avventura del ministro Gelmini con i neutrini e il famigerato tunnel...

domenica 2 ottobre 2011

Forex e Scilipoti

Per amor di patri vorrei che la domanda che sto per fare rimanesse solo retorica, ma secondo voi Scilipoti sa cosa è il forex?

giovedì 29 settembre 2011

Euro: sul forex è una caduta libera

Se seguite il mercato forex allora saprete che l'euro sul forex è in caduta libera. Se questo mi può fare personalmente piacere visto che i miei guadagni sono denominati in dollari, dal punto di vista dell'Europa non è una bella cosa.
E' il risultato del fatto che i Paesi europei non riescono a mettere ordine nelle loro finanze pubbliche.
Cerrto se ci fosse stata ancora la lira adesso saremmo a livello di 15.000 lire per un dollaro, o forse più, insomma la lira non varrebbe più nulla e i prezzi si sarebbero moltiplati per 20 e aumenterebbero dalla sera alla mattina (iperinflazione).

domenica 25 settembre 2011

Anche le banche italiane sono state declassate...

Non sono mai riuscito a capire come le banche italiane siano riuscite a superare il recente stress test. Ora la agenzie di rating le hanno giustamente declassate perché hanno in pancia un sacco di titoli di stato italiano, che in caso di default dell'Italia non varrebbero nulla.
Però io penso che le banche abbiano in pancia qualcosa di molto peggio dei titoli di stato: i mutui. In Italia la bolla immobiliare non è ancora scoppiata, ma cosa accadrà quando i prezzi subiranno il giusto allineamento alle condizioni dell'economia?

mercoledì 21 settembre 2011

E alla fine ci hanno declassati

Tanto tuonò che piovve: i giudizi delle agenze di rating sono stati impietosi con l'Italia e adesso pagare gli interessi sul nostro elefantiaco debito pubblico ci costerà sempre di più. E siccome sappiamo che la politica, per ragioni elettorali, è incapace di tagliare l'elefantiaca spesa pubblica che ha causato questo debito, aspettiamoci ulteriori aumenti di tasse.

domenica 4 settembre 2011

Abbandonare l'Italia

La crisi della politica, il predominare di forze di estrema sinistra, la lotta all'evasione fiscale stanno rendendo ormai il nostro paese un inferno per coloro che vogliono lavorare e investire. Probabilmente non conviene più restare e investire in Italia. Conviene andare via e venire a passare le ferie in Italia. Almeno fino a quando in Italia si parlerà ancora italiano e non arabo. Poi andremo a fare le ferie da qualche altra parte.

giovedì 1 settembre 2011

Se ci fosse stata ancora la lira

Se ci fosse stata ancora la lira, sul forex ci avrebbero massacrato. Ma ci rendiamo conto che indegno balletto è quello della manovra? Per non toccare le pensioni, unica vera riforma strutturale che potrebbe risolvere i problemi finanziari dell'Italia, si sta cadendo ormai nel ridicolo, con 3 o 4 manovre diverse presentate in una settimana. Il forex ci avrebbe massacrato, altro che!

martedì 30 agosto 2011

Introduzione ai forex broker




Un video breve, ma ricco di contenuti, sui forex broker. Da seguire per tutti coloro che ancora non sanno cos'è il forex e come funziona. Perché talvolta i nostri mezzi di informazione puntano il dito sugli speculatori, quando invece si tratta di trader. C'è tanta, tanta ignoranza in giro che un buon video chiarificatore non può che fare bene!

venerdì 26 agosto 2011

Forex: un mercato poco conosciuto



Il grande pubblico di solito segue la borsa, ma raramente sentiamo parlare di mercato forex, un mercato in verità poco conosciuto. Dovremmo occuparci di più di questo mercato, che tra l'altro è molto più grande rispetto al mercato azionario per transazioni eseguite giornalmente. Se non sapete di cosa si tratta, vi invito ad approfondire cos'è il forex e come si fa trading sul forex, cliccando sul link.

mercoledì 24 agosto 2011

Giudizio sullo sciopero del 6 settembre

sciopero cgil

Il mio giudizio sullo sciopero della CGIL del 6 settembre non lo esprimo a parole, ma con un'immagine. Ma ci immaginiamo sui mercati le conseguenze di un periodo di lotte sociali?

lunedì 22 agosto 2011

Crisi 2008: per non dimenticare




Mentre ci troviamo nel bel mezzo della crisi del debito sovrano, crisi che sta mandando nel pallone il forex e che sta rischiando di mandare in default più di uno stato europeo, è meglio ricordare anche quello che successe nel 2008. Perché quando si cerca di curare una crisi dovuta ad un eccesso di soldi presi in prestito chiedendo in prestito altri soldi, probabilmente più che l'aiuto di un economista c'è bisogno di uno psichiatra. Ma bravo.

sabato 20 agosto 2011

Il meccanismo inceppato

crisi economia Europa

L'economia mondiale è come un meccanismo inceppato: purtroppo non può funzionare bene fino a quando ci saranno tanti lacci e lacciuoli, non può funzionare bene fino a che nelle zone più sviluppate del mondo come l'Europa gli stati spendono in inutili programmi sociali più di quanto riescano ad incassare. Ora l'Europa se non cambia registro è destinata al declino (l'Italia nel declino ormai ci sguazza da tempo per non usare un'altra parola, perchè in verità noi sguazziamo in un'altra sostanza che qui non nominerò).
Ovviamente invertire la rotta significa scontrarsi con i sindacati e questo in Europa non conviene.

giovedì 18 agosto 2011

Il problema dell'America si chiama Obama

Obama crisi usa

L'America ha perso il rating AAA per colpa di Obama e si prepara a vivere una nuova recessione sempre per colpa di Obama. Probabilmente gli elettori lo manderanno a casa nel 2012, ma i danni che questo presidente ha fatto, gli USA li pagheranno per decenni. Gli USA erano già in declino, ma si può dire che Obama ha distrutto per sempre la super potenza USA.

martedì 16 agosto 2011

Forex, quanti di voi fanno trading?

Il forex trading si sta diffondendo sempre di più in Italia, non so se avete notato. Ma quanti di voi fanno trading sul forex? E con quale forex broker? Fatemi sapere, voglio iniziare a conoscere il pubblico del mio blog, magari posso fornire delle notizie in base ai vostri gusti e alle vostre necessità!

sabato 13 agosto 2011

Speculare sul forex?


In questi giorni il termine speculatore ha assunto un connotato particolarmente negativo. In pratica gli speculatori sono quelli che approfittano della crisi per guadagnare soldi, soprattutto sul mercato forex, seguendo l'andamento della crisi e le reazioni dei mercati.
I media additano gli speculatori come i colpevoli assoluti di quello che sta succedendo mentre in realtà si tratta di gente che prende atto della crisi. La colpa è del debito accumulato e non restituito, l'eccesso di prestiti fa questo effetto, che siano pubblici o privati.
E poi pare che questi speculatori siano degli oscuri signori che abitano in transilvania, mentre in realtà grazie ai forex broker italiani chiunque può guadagnare soldi sul forex, anche un ragazzino.
Purtroppo l'obiettività e la completezza dell'informazione è l'ultima cosa che possiamo aspettarci dai media, anche in tempi di crisi.

giovedì 11 agosto 2011

Borse sopravvalutate

Devo dire che in questi giorni le borse sono sopravvalutate. Non mi sto riferendo, ovviamente, alle considerazioni economiche ma a quelle mediatiche. In effetti i telegiornali aprono sempre per segnalare i crolli delle borse, crolli che sembrano un dramma ma che in effetti sono una cosa connaturata al capitalismo moderno e ai suoi cicli. Ciò che è davvero mostruoso è il debito pubblico di tanti paesi, il debito pubblico che già da tempo sta soffocando il nostro sviluppo economico e il nostro benessere. Quello che bisognerebbe fare è ridurre il debito, magari stringere la cinghia per un paio di anni durissimi e poi ripartire finalmente pronti a crescere. Ma tutto questo, ovviamente, i nostri governanti non possono farlo per la strenua opposizione dei sindacati.

martedì 9 agosto 2011

Il forex e la crisi del debito sovrano



La crisi del debito sovrano sta influenzando pesantemente i mercati, sia quelli borsistici che quello dei titoli pubblici. Ma anche pesantemente il mercato forex, che è particolarmente sensibile a questo tipo di problemi. In effetti sul forex di solito si confronta la forza relativa delle varie valute, ma al punto in cui siamo possiamo dire che si stanno confrontando le debolezze delle valute.
E per gli speculatori questa è una vera e propria manna. Ricordiamoci sempre che chiunque può speculare sul forex anche solo con 100 euro, lo speculatore non è un oscuro signore che vive chissà dove, ma può essere il ragazzino della porta accanto che arrotonda la paghetta dei genitori. Il forex è così, una grande opportunità aperta a tutti. Non ha senso dire che si vuole limitare la speculazione, piuttosto bisognerebbe migliorare i fondamentali.

lunedì 1 agosto 2011

I repubblicani evitano il default



La netta vittoria repubblicana nel braccio di ferro con il Presidente Obama ha evitato, almeno per il momento, il default dell'America. Il mondo ringrazia il Partito Repubblicano per aver posto termine a questa farsa. E speriamo che nel 2012 si apra per il Presidente Obama una ricca carriera da conferenziere a pagamento e che lasci la presidenza degli USA a qualcuno di più capace.

sabato 30 luglio 2011

E Obama manda l'America in default



Obama ha creato i presupposti del default degli USA con una politica di spesa pubblica (e sanitaria) assolutamente dissennata. Adesso Obama sta spingendo gli USA direttamente al default, impuntandosi, per motivi elettoralistici, a voler aumentare di parecchio le tasse, per potersi poi presentare ai più poveri come il loro vendicatore e essere rieletto.
Ovviamente i repubblicani non ci stanno a questo atto suicida, che colpirebbe il loro elettorato senza dare nessun tipo di beneficio al Paese e anzi causando un crollo della crescita e la fuga degli investitori.
Obama gioca al tanto peggio tanto meglio, ma immagino che per decine di milioni di Americani questi siano giorni da incubo.

giovedì 28 luglio 2011

E lo spread cresce...

Sapete a quanto è arrivato lo spread tra gli interessi pagati dallo Stato italiano e quelli pagati dallo Stato tedesco? A 321 punti. Cioè significa che noi italiani paghiamo il 3,21% in più di interessi sul nostro debito pubblico rispetto ai tedeschi. Ed è ovvio che questa differenza aumenterà, i tedeschi hanno i conti pubblici a posto ed un'economia in crescita, noi i conti pubblici disastrati e un'economia imballata.

martedì 26 luglio 2011

L'America in default?

E' molto difficile che, tecnicamente, l'America vada in default. Molto più probabilmente subirà un declassamento da parte della agenzie di rating, a meno che il Presidente Obama non abbandoni la sua pretesa di alzare le tasse.
La strada per il risanamento finanziario, infatti, passa decisamente per l'abbattimento della spesa pubblica, non per l'innalzamento delle tasse. In questa situazione l'oro non può che rafforzarsi ulteriormente. Il consiglio che do a tutti coloro che vogliono investire in oro è farlo in modo discreto, depositandolo (FISICAMENTE) in stati che garantiscono la certezza del diritto come la Svizzera. Stati come l'Italia, quando arriveremo ai default a catena degli stati nazionali, probabilmente confischeranno l'oro fisico detenuto dai cittadini per investimento, dando in cambio valuta che vale molto ma molto meno della carta sulla quale è stampata.

mercoledì 20 luglio 2011

I mercati puntano sull'oro

Abbiamo parlato spesso, in questi giorni, della grande crisi del debito sovrano che sta colpendo l'Europa e il mondo intero. I mercati stanno puntando sull'oro perché è l'unico bene rifugio veramente sicuro. Prima di procedere a pubblicare un articolo interessante reperito su internet, vorrei ricordare a tutti i privati cittadini che volessero mettere al riparo i risparmi di una vita, di investire solo su oro fisico e di metterlo al sicuro in stati che garantiscono la certezza del diritto, come ad esempio la Svizzera.

È una corsa senza freni, quella dell'oro. Dopo aver sfondato ieri la quota psicologica dei 1.600 dollari l'oncia, le quotazioni del metallo giallo continuano a salire. Il lingotto per consegna immediata ha toccato questa mattina i 1.610,10 dollari l'oncia sul mercato londinese, mettendo così a segno il dodicesimo rialzo consecutivo, il più lungo dal 1920.

Ma a segnare un record sono anche i valori in altre valute: in euro, l'oncia d'oro vale 1.145 euro; in sterline, 1.005. Il massimo di tutti i tempi. È la conferma che il boom di acquisti prosegue nonostante il recente rafforzamento del dollaro (valuta in cui sono quotate i listini auriferi), elemento che in teoria rende il lingotto meno appetibile. A correre nelle ultime sedute è stato anche l'argento, le cui quotazioni, seppure in lieve calo rispetto alla seduta di ieri, oggi si mantengono sul livello di 40 dollari l'oncia.

A far da propellente al rally sono ancora una volta i timori sull'allargamento della crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona e le incertezze sulla tenuta della ripresa economica a livello globale. Ma gli elementi rialzisti non mancano: una spinta agli acquisti arriva dagli Stati Uniti, dove non si placano i dubbi sul rischio di un temporaneo default in mancanza di un accordo sul rialzo del tetto del debito. Senza contare che proprio nei giorni scorsi è stata avanzata l'ipotesi (poi ridimensionata da Ben Bernanke) che la Federal Reserve possa iniettare nuova liquidità sui mercati, in un quella che rappresenterebbe una terza tornata del quantitative easing.

In uno scenario così incerto, l'oro diventa inevitabilmente l'asset rifugio per eccellenza, grazie alla sua capacità di conservare valore soprattutto nelle fasi più volatili.
L'outlook della maggioranza degli analisti rimane fortemente positivo. Secondo Bank of America-Merrill Lynch la pressione spingerà in alto i prezzi per i prossimi dieci anni. Barclays, prima ribassista, ora stima una forchetta di 1.600-1.650 dollari l'oncia per l'intero secondo semestre dall'anno. Ma non manca anche chi si sbizzarrisce con previsioni a 3mila o persino 5mila dollari l'oncia nei prossimi due o tre anni. Rischio bolla o meno, chi è convinto della fase bullish tiene a ricordare che, nonostante i record attuali, l'oro non è ancora arrivato al livello del 1980, quando il valore di un'oncia, corretta per l'inflazione, era pari a 2.395 dollari. Un margine potenziale di crescita, puramente teorico, del 49%.

martedì 19 luglio 2011

Perché gli USA sono più fortunati dell'Europa



Chi segue il forex avrà sicuramente notato che euro e dollaro sono egualmente deboli, possiamo dire che sono due debolezze a confronto.
Ma si tratta di due debolezze molto diverse. La debolezza europea è frutto di un debito pubblico immenso, accumulato per le pressioni dei sindacati e che non si riesce ad arginare o ripagare in nessun modo. Insomma, pagare il debito è difficile finché non si riformano le pensioni e non si taglia in modo draconiano la spesa pubblica. Ma questo si sa è impossibile per l'opposizione dei sindacati. Quindi possiamo dire quasi con certezza che sicuramente vedremo default a catena di stati sovrani.
Dall'altra parte il problema degli USA si chiama Obama che si ostina a voler aumentare le tasse.
La differenza è semplice: se nel 2012 gli americani manderanno a casa Obama, i problemi finanziari degli USA saranno risolti. Gli Europei, invece, non hanno una via di uscita così facile. Ecco perché gli USA stanno di gran lunga meglio.

lunedì 18 luglio 2011

Mercati impauriti: oro a 1600 dollora l'oncia



Continua la corsa dell'oro, una corsa che ormai sembra davvero senza limiti. Pensate che l'Oro è appena arrivato alla ragguardevole quotazione di 1600 dollari l'oncia, davvero un record assoluto.
In effetti in un momento in cui le borse crollano e gli stati nazionali sembrano sull'orlo di un default collettivo, l'oro sembra l'unico investimento sicuro. Ma bisogna stare attenti: secondo me quando la crisi sarà più dura, gli stati (Italia in testa) proibiranno il possesso personale dell'oro e costringeranno coloro che posseggono legalmente oro a venderlo allo stato ad un prezzo stracciato.
Se si vuole proteggere il proprio investimento in oro bisogna collocarlo fisicamente in paese con certezza del diritto e rispetto dell'investitore, come la Svizzera.

sabato 16 luglio 2011

Se le banche italiane hanna passato lo stress test...



...figuriamoci le banche che non lo hanno passato in che condizioni sono. E' un segreto di Pulcinella che le banche italiane siano tutt'altro che solide, e tra l'altro hanno in pancia un sacco di mutui che molto presto smetteranno di essere pagati. Con le case che, di fatto, non valgono più niente, le banche si troveranno presto nei guai. Guai grossi, per intenderci, da portare i libri in tribunale. E i mercati tutto questo lo sanno.

venerdì 15 luglio 2011

Banca Popolare crea una banca unica?



Banca Popolare, gruppo quotato in borsa e che contralla diverse banche popolari come Popolare di Verona, Popopolare di Novara, Popolare di Lodi e Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno avrebbe presentato alla Banca d'Italia un piano per fondere tutte le banche controllate in un'unica banca. Piano ammirevole perché consente di tagliare i costi, ma quello che ci chiediamo è "perché non è stato fatto prima?".
In effetti è una situazione tipicamente italiana: avere tante piccole banche consente di moltiplicare i presidenti, i consigli di amministrazioni, i consigli di sorveglianza ecc...e così si possono pagare tanti amici e amici degli amici. A pagare, ovviamente, è il mercato nella sua totalità che perde efficienza. Adesso i venti di crisi (attenti alle banche medie e piccole italiane, la bolla immobiliare in Italia non è ancora scoppiata e quando scoppierà saranno dolori) spingono ad aumentare l'efficienza. Ma questo doveva già essere stato fatto da molto tempo.

giovedì 14 luglio 2011

Spread più alti? Interessi più salati

Spesso agli occhi del pubblico sfuggono alcune ovvie considerazioni. Ad esempio se si dice che lo spread, cioè la differenza, tra i tassi di interesse pagati per il debito italiano e quelli pagati per il debito tedesco aumenta, significa che pagheremo interessi più alti.
E a pagare siamo tutti, ricordiamocelo sempre, perché questi interessi vengono pagati con le nostre tasse.
A molti la situazione attuale appare un semplice fatto dei mercati finanziari, ma immaginatevi che sono soldi vostri che escono dalle vostre tasche. E dopo aver immaginato questo, aprite gli occhi. E cominciate a pretendere il pareggio di bilancio anche voi, unico spiraglio di salvezza per l'Italia.

mercoledì 13 luglio 2011

Tutta colpa della speculazione?

Molto spesso i politici, quando parlano della grave crisi che sta colpendo l'Italia in questo momento, parlano delle colpe della speculazione. Ma è una frottola. L'Italia adesso è a rischio perché negli anni '80 una classe politica dissennata ha accumulato un debito pubblico spaventoso. Debito pubblico che costa fior di interessi e che di fatto blocca la crescita dell'Italia.
E siccome ci troviamo in una fase di tassi di interesse in decisa crescita, il debito ci costerà sempre di più.
Non possiamo accusare la speculazione per i nostri attuali problemi: quando si chiedono soldi in prestito bisogna sempre mettere in conto che prima o poi i soldi andranno restituiti.

martedì 12 luglio 2011

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La parolina magica che inizia a girare per i mercati è default. E stiamo parlando del default degli stati, la crisi del debito sovrano si sta avvicinando. Cerchiamo di capire che non è colpa della speculazione, semplicemente il fatto è che quando si chiedono soldi in prestito bisogna restituirli e bisogna pagare anche gli interessi. E chiedere prestiti per pagare gli interessi non è affatto una buona politica. Molti stati europei e gli USA sono sul ciglio del burrone: non so se è possibile ancora fermare la corsa forsennata verso il precipizio, ma è doveroso almeno provare.

venerdì 8 luglio 2011

Tremonti pensa solo ai mercati

Qualcuno dice che Tremonti pensa solo ai mercati e non agli elettori. Se fosse vero, e in parte lo è, sono questi i politici di cui abbiamo bisogno. Politici che si rendono conto dell'importanza del mercato dei titoli pubblici, del forex, delle azioni e non pensano solo a coltivare il loro orticello o a compiacere in modo servile i sindacati.
Senza i sindacati l'Italia sarebbe un Paese più prospero, dove ci sarebbe quindi più ricchezza da ridistribuire per tutti.

mercoledì 6 luglio 2011

Continua la crisi del debito sovrano in Europa

Dando una rapida occhiata alle quotazione forex pubblicate qui a fianco vi potete rendere conto rapidamente di come i mercati valutari sono spaventati dalla crisi del debito sovrano, che continua imperante a dominare i pensieri degli operatori. Oggi tocca al Portogallo che si è visto tagliare il rating. Il problema è uno solo: se si contraggono dei prestiti, prima o poi arriva il momento di ripagarli. E se le uscite superano le entrate bisogna avere il coraggio di tagliare la spesa, visto che aumentare le entrate precipiterebbe l'economia nel baratro.
Se i sindacati non consentono ai governi di fare questo, allora qualsiasi manovra è inutile, il default è inevitabile, tanto meglio sarebbe accettarlo da subito.

martedì 5 luglio 2011

Assicurazioni europee solide? Io non ci credo

Io non credo una parola a quanto è scritto nell'articolo che vi pubblico subito sotto. Perché le compagnie assicurative europee sono tutto meno che solide, e statene certi che presto ne vedremo delle belle.

Il risultato, nel complesso, è rassicurante. Le compagnie di assicurazione europee sono patrimonialmente solide e, nella maggioranza dei casi, resisterebbero anche a violenti shock dei mercati finanziari oltre che ad una significativa fiammata inflazionistica. Dicono questo gli stress test effettuati nei primi mesi dell'anno dall'Eiopa, l'autorità europea delle polizze, che ieri ne ha comunicato i risultati aggregati.

A fine 2010 il surplus sul livello minimo di capitale previsto dalla nuova regolamentazione di Solvency II (il Mcr, minimum capital requirement) delle compagnie partecipanti ai test, circa il 60% del totale, si attestava a 425 miliardi di euro. E l'avanzo di patrimonio regolamentare sarebbe soltanto attenuato, ma non incenerito, nell'ipotesi di un peggioramento moderato dei mercati (-92 miliardi) ed anche nel caso di uno stress più severo che includa una caduta del 15% delle Borse del 25% delle proprietà immobiliari e di 62-125 punti base dei tassi d'interesse (-150 miliardi).

Perfino l'eventualità di un'ulteriore crisi dei rischi sovrani avrebbe effetti tutto sommato sopportabili per le imprese assicurative del continente (33 miliardi). Nel complesso, a fine 2010, soltanto una compagnia su dieci scenderebbe sotto il livello minimo di capitale in caso di scenario «avverso». Per l'Eiopa e, ancora di più, per l'associazione degli assicuratori europei (Cea) i risultati del test confermano la solidità delle compagnie del continente.

Ma quei dati vanno interpretati. Innanzitutto il campione delle imprese che hanno partecipato all'esercizio non è completo. In Italia era obbligatorio (e quindi l'adesione è stata del 100%) ma altrove la partecipazione era facoltativa. All'appello mancano circa il 40% del mercato continentale ed è almeno lecito dubitare che, tra gli assenteisti, sia più ampia la percentuale di compagnie con spalle patrimoniali più deboli. I dati del regulator, poi, sono aggregati e non sono stati forniti risultati distinti per società o Paese. L'Italia - secondo dati di mercato - dovrebbe trovarsi in una situazione più favorevole di quella media europea. Ma, ad esempio, dall'Eiopa non è giunta alcuna indicazione sullo stato di salute delle imprese greche che, a giudizio dello stesso presidente dell'associazione di categoria, sono pericolosamente vicine alla bancarotta.

Gli effetti degli stress test inoltre sono distinti per ciascuno scenario ma se un turmoil innescasse un effetto domino - ad esempio un andamento «avverso» che includesse anche il debito sovrano dei singoli Stati anche gli effetti andrebbero sommati.

Il regulator europeo ha utilizzato il livello minimo di capitale richiesto da Solvency II e non quello standard (lo Scr, Standard capital requirement) parametro più rigido della nuova regolamentazione prudenziale. Per fare un esempio l'ultima simulazione quantitativa di Solvency II (Qis5), relativa al 2009, attestava di un surplus di 676 miliardi per il Mcr e di 360 miliardi per lo Scr. La differente rappresentatività dei due campioni - per il Qis 5 giungeva al 67% del mercato - non consente facili giudizi sulla sensibile riduzione del Mcr che in un anno si è manifestata nelle due simulazioni (da 676 a 424 miliardi). Ma certo quei numeri lasciano intendere che la crisi del debito sovrano manifestatasi nel 2010 abbia avuto un impatto nelle compagnie del continente.

Infine fa riflettere il modo con il quale l'Eiopa ha «tarato» il rischio sovrano dei singoli Paesi. Il parametro scelto è stato piuttosto severo, ricavato in sintonia con l'Eba (l'authority bancaria dell'Ue) in base alla volatilità dei corsi dei titoli e del mercato del Cds. Per l'Italia, ad esempio, lo scenario avverso prevede un incremento degli spread sui titoli locali di ben 136 basis point (lo stesso di Malta e Cipro). A risultati del tutto diversi porta invece la tabella utilizzata dallo stesso regulator per stimare (sempre in uno scenario avverso) il credit risk dei titoli governativi «non» europei. In quello schema una classe di merito uguale a quella della Repubblica italiana (AA) avrebbe comportato uno incremento degli spread di 44 basis point, un terzo dell'aggravio che è invece stato addossato ai bond pubblici del «bel Paese».

venerdì 1 luglio 2011

Forex. l'euro perde sul dollaro

Osservate qui a fianco le quotazioni forex in tempo reale del dollaro / euro. Vi rendete conto che l'euro sta perdendo sempre di più? Provate a chiedervi perché l'euro è così debole, anche se la risposta è semplice e lo abbiamo già visto in molti post di questo blog finanziario.
L'euro è debole perché l'Europa è piena di debiti. Negli anni passati per finanziare una spesa pubblica ipertrofica sono stati chiesti troppi prestiti, dimenticandosi che sui prestiti si devono poi pagare i tassi di interesse e che i prestiti stessi vanno restituiti. Adesso i nodi stanno venendo al pettine uno a uno, Irlanda, Grecia, Portogallo, presto Spagna e Italia.
E se fino adesso le scarse dimensioni dei paesi e dei debiti relativamente modesti hanno potuto consentire salvataggi vari, quando toccherà all'Italia con il suo debito mostruoso non ci sarà salvataggio possibile. Questo i sindacati, però, fanno finta di non saperlo e non capirlo.

giovedì 30 giugno 2011

Una finanziaria che ci porta fuori dall'Euro


La finanziaria che stiamo vedendo è una finanziaria che ci porta dritti dritti fuori dall'Euro, non possiamo che darne atto.
Serviva un taglio del deficit da subito, una politica tesa a contenere l'immane debito pubblico italiano, uno dei più alti al mondo sia in valore assoluto che in rapporto al pil, e invece si punta a tirare a campare. Soprattutto non si incide in modo draconiano sulla spesa pensionistica, unica misura che potrebbe generare in modo serio le risorse necessarie al risanamento finanziario dell'Italia.
E se non risaniamo, ci sbattono fuori a calci dall'euro. Altro che aiuti: il nostro debito è troppo grosso perché qualcuno possa aiutarci!

mercoledì 29 giugno 2011

Si impennano i differenziali sui tassi tra Italia e Germania

Come volevasi dimostrare, si stanno impennando i differenziali sui tassi di interesse del debito pubblico tra Italia e Germania. Questo significa che i mercati hanno capito che la finanza italiana è tutto un bluff, che finché non si tagliano le spese il rischio del default è dietro l'angolo. L'Italia non può illudersi che in caso di difficoltà l'Europa correrà in suo aiuto, il debito italiano è troppo grande. In caso di difficoltà l'Italia è condannata al default e a essere sbattuta fuori a calci dall'euro. Questo ai sindacati, tenaci difensori di antichi e costosi privilegi, importa poco.

martedì 28 giugno 2011

Bondi lascia la Parmalat



Bondi è l'uomo che ha trasformato la Parmalat in un'azienda di successo partendo da un grosso fallimento. Oggi è il suo ultimo giorno da capo azienda, i francesi di Lactalis non possono averlo certo tra i piedi quando inizieranno il grande sacco di Parmalat. Scommetto che tra 5 anni Parmalat sarà stata venduta a pezzi dai francesi, mentre i lavoratori italiani dell'azienda saranno mantenuti dallo Stato Italiano, a forza di cassa integrazione.
Ma l'economia italiana è questa, che ci possiamo fare?

lunedì 27 giugno 2011

Scende il prezzo della benzina

Per una volta non ci occuperemo di politica economica o dei grandi mercati finanziari, ma dei mercati in cui ognuno di noi si trova a fare la spesa tutti i giorni. Oggi parliamo di benzina. Il prezzo della benzina, in effetti, sta scendendo e parecchio. Le ragioni sono semplici: il prezzo del petrolio sta scendendo e di conseguenza scende anche il prezzo della benzina.
Il mercato del petrolio è, in effetti, un mercato molto interessante. Pochi sanno che è possibile per chiunque operarvi, senza nessun tipo di limitazione. Basta un pc connesso a internet e un broker. Ma di questo, magari, parleremo in un'altra occasione.

domenica 26 giugno 2011

La fine dell'euro?



La crisi del debito sovrano rappresenterà la fine dell'euro? E' possibile, ma potrebbe anche essere al fortuna dell'Euro. Nel senso che se verranno cacciati tutti i paesi che non riescono a pagare i propri debiti per l'opposizione dei sindacati, l'euro si rafforzerà notevolmente.
Ovviamente i paese buttati fuori, Italia in testa, andrebbero dritti dritti al default e si troverebbero in situazioni di crisi economica e finanziaria apocalittica.

sabato 25 giugno 2011

Mario Draghi a capo della BCE



Non so con che coraggio la Germania ha accettato la nomina di Mario Draghi a capo della BCE. E non sappiamo nemmeno quale sarà il destino di Draghi quando l'Italia sarà buttata fuori dall'Euro e tornerà alla lira. Lira che, beninteso, sul forex varrà molto ma molto meno della carta su cui sarà stampata.
Draghi è un italiano anomalo, serio e competente. Ma non potrà fare assolutamente nulla per evitare che l'Italia venga cacciata dall'euro e ritorni in balia degli speculatori del forex.

venerdì 24 giugno 2011

E adesso tocca alle banche



L'altro giorno abbiamo dato la notizia che il rating dell'Italia è stato messo sotto osservazione dalle principali agenzie di rating, che si preparano ad un taglio. Adesso tocca alle grandi banche italiane, che rischiano grosso: ricordiamoci infatti ceh in Italia, a differenza del resto del mondo, la bolla immobiliare non è ancora completamente scoppiata. I prezzi degli immobili sono scesi ma molto meno di quanto avrebbero dovuto in base alla logica. E quando la bolla esploderà veramente, le banche si troveranno davvero nei pasticci, altro che taglio del rating...

mercoledì 22 giugno 2011

La spesa pensionistica italiana



Avete letto a quanto ammonta la spesa pensionistica dell'Italia? Se non lo avete fatto fate una piccola ricerca. Perché con questa spesa pensionistica è ovvio che andiamo dritti dritti al default. Se poi ai sindacati questo è indifferente, perché sanno che ci sarà sempre qualcuno che paga al posto loro, è un altro fatto.

martedì 21 giugno 2011

Crollo del rating dell'Italia



L'onda lunga della crisi del debito sovrano sta per colpire anche l'Italia. Le agenzie di rating ci stanno avvisando: non solo presto declasseranno il rating dell'Italia, ma anche quello delle principali aziende a partecipazione pubblica. I mercati reagiranno molto male a questi annunci, ne possiamo stare certi. E di un'altra cosa possiamo stare certi: che il declassamento del rating sarà solo il primo di una lunga serie. A meno che Tremonti non faccia il miracolo e faccia davvero la finanziaria lacrime e sangue. Ma in questo caso i sindacati inizieranno a strepitare e a bloccare il Paese con azioni al limite dell'eversione.
Staremo a vedere: nel frattempo, chi può, inizi a pensare ad espatriare e a mettere in salvo il proprio patrimonio, magari accumulato in una vita di lavoro. Vivere in un paese in default non è il massimo.

lunedì 20 giugno 2011

Forex: dollaro e euro, debolezze a confronto



La situazione del cambio tra euro e dollaro sul mercato forex può essere riassunta come il confronto di due debolezze: da una parte la grande debolezza del dollaro dovuta alle difficoltà dell'economia americana (gli USA devono ringraziare Obama e il suo malgoverno), dall'altra gli enormi problemi finanziari dovuti al debito sovrano in Europa.
Però se per gli americani risolvere i problemi economici è facile (basta mandare a casa Obama alle prossime elezioni) per gli europei è tutto più difficile, perché i debiti vanno pagato, i bilanci pubblici tagliati. E questo i sindacati non lo permettono, ovviamente.
Quindi sul lungo periodo il dollaro sarà più forte dell'Euro.

domenica 19 giugno 2011

Anticipare la manovra



Il ministro Tremonti, che già ha fatto davvero moltissimo per tenere fuori l'Italia dalla tempesta finanziaria, sta pensando di anticipare la manovra finanziaria per arrivare al pareggio di bilancio. Speriamo che lo faccia subito, davvero, perché altrimenti faremo decisamente la fine della Grecia. Non finirò mai di dirlo, quando si chiede un prestito bisogna sempre mettere in conto che prima o poi bisognerà ripagarlo, qualsiasi cosa ne dicono i sindacati.
Intanto vi invito a tener d'occhio le oscillazioni dell'euro sul forex, ne vedremo delle belle, statene certi.

sabato 18 giugno 2011

Il debito italiano a rischio?

E' ovvio che chi chiede un prestito deve mettere in conto che, prima o poi, quel prestito dovrà restituirlo. E se non lo fa chi ha prestato il denaro inizia ad innervosirsi. Questo è vero quando un privato chiede un prestito personale ma è altrettanto vero per uno stato.
Dopo la crisi greca, si rischia l'effetto domino e soprattutto rischiamo noi italiani di essere colpiti. In fin dei conti il debito pubblico italiano è il più grande d'Europa, in questo momento di crisi del debito sovrano è ovvio che il nostro paese finisca sotto la lente di ingrandimento. Il fatto è che ciò che la lente di ingrandimeto rivela non è affatto piacevole per chi ci ha prestato soldi...

venerdì 17 giugno 2011

Casse pensionistiche? Vatti a fidare...

Sono sempre stato dell'idea che se uno si vuole garantire la vecchiaia ci deve pensare da se, magari comprando qualche appartamento, qualche azione bella solida e sicura, e magari anche un bel po' di oro fisico da custodire rigorosamente fuori dall'Italia.
Le pensioni, pubbliche o private che siano, mi sono sempre sembrate poco affidabili. Per me i contributi sono una sorta di tassa occulta, che vanno ad ingrassare i soliti noti. Questa notizia, che riporto sotto, non fa che confermare i miei giudizi sulle pensioni italiane.

L'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e dentisti, la cassa più grande per iscritti e risorse (quasi 350 mila aderenti che versano circa due miliardi di contributi l'anno, e con un portafoglio di investimenti finanziari per oltre 5 miliardi di euro), potrebbe entrare presto nel mirino della magistratura. È stato presentato un esposto alla Procura di Roma (fascicolo 4337/K45) e alla Corte dei Conti firmato dai cinque presidenti degli ordini dei medici di Bologna, Catania, Ferrara, Latina e Potenza. Tra loro c'è anche membro del consiglio di amministrazione. Sostengono che l'ente abbia subito un danno patrimoniale superiore al miliardo di euro. Un'enormità. Per colpa di investimenti in titoli cosiddetti strutturati, roba sofisticata, roba da speculatori. Roba dalla quale rimangono lontani anche i professionisti del settore. Perché può far male. E roba che - di certo - non c'entra nulla con le pensioni. Si scommette sull'andamento di determinati indici dove il tasso di aleatorietà è rilevantissimo.

Il bubbone esplode il 18 maggio di quest'anno, quando viene presentato l'esposto. Un anno fa il consiglio di amministrazione dell'Enpam, presieduto da ben 18 anni dall'ottantacinquenne Eolo Parodi, dc prima, forzista dopo, europarlamentare nella prima e nella seconda Repubblica in cui siede anche a Montecitorio, affida alla Sri Capital Advisers il compito di effettuare una sorta di radiografia sugli investimenti dell'ente. Ne esce un quadro a dir poco preoccupante. Ma il rapporto rimane nelle mani del presidente che non lo fa conoscere nemmeno ai membri del cda. Secretato.

Le ragioni di tale comportamento si possono facilmente scoprire. Leggendo pagina 38, per esempio: "Il bilancio di Enpam risulta molto lacunoso, in particolare con riguardo alle operazioni sul portafoglio mobiliare  immobilizzato. Ciò rende virtualmente impossibile per un osservatore esterno valutare la gestione del portafoglio stesso".

Ma ce n'è anche per gli advisors "remunerati con commissioni particolarmente elevate difficilmente riscontrabili nelle abituali finanziarie nazionali ed internazionali". A parte Mangusta Risk, gli altri advisors, da Kanik Venture Holding Limited a E. Partners, "sono pressoché sconosciuti". Quanto ai report di Mangusta appaiono "poco più di un "copia e incolla" dei dati forniti dai gestori". E non è affatto normale che un ente pensionistico per quanto privato affidi l'incarico di "portafoglio manager" a società con sede in uno dei paesi della "black list": alla CQS Cayman SP e alla Matrix Alternative Asset Management LLP. "Incarico bizzarro e contraddittorio", si osserva nell'esposto alla Procura di Roma. Parodi  -  si immagina d'accordo con il potente direttore generale dell'Enpam, quell'Alberto Volponi, già deputato Dc, coinvolto nella Tangentopoli della Ciociaria e condannato in primo grado a un anno e quattro mesi per tentata concussione  -  , il 10 marzo del 2011, scrive a Sri per chiedere di cambiare i giudizi negativi. Del report rimangono ancora all'oscuro i membri del cda mentre lo conosce Mangusta (perché?) che ricorre alla magistratura sentendosi danneggiata dai giudizi della Sri, potenziale concorrente. Il 3 maggio il Tribunale di Roma respinge il ricorso. Ma siamo solo all'inizio
.

Insomma, come si è visto con i soldi delle pensioni si sono fatte speculazioni, molto poco chiare. E i poveri medici? Avranno la pensione decurtata, ovviamente. Alla faccia del sistema pensionistico obbligatorio!

giovedì 16 giugno 2011

Forex: la crisi greca danneggia l'euro

La crisi greca sta danneggiando pesantemente il cambio euro / dollaro sul forex. I segnali sono davvero molto brutti e provengono dalla politica greca, prima di tutto.
La Grecia ha vissuto, per molti anni, largamente al di sopra delle proprie possibilità economiche. Questo ha comportato, di fatto, l'accumularsi di un debito mastodontico che adesso i greci si trovano nelle condizioni di non poter pagare. E' il solito paradosso di chi chiede prestiti: si ottiene subito denaro facile, ma arriva il terribile momento in cui si deve poi restituire il denaro ricevuto e bisogna farlo con i relativi interessi. E, per inciso, diciamo che questo è vero sia quando a chiedere i prestiti sono gli stati ma possiamo dire la stessa cosa di prestiti personali.
A questo punto per la Grecia si aprono due strade: la strada del risanamento serio, che però i sindacati stanno contestando pesantemente, e la strada del default. Non si capisce perché i sindacati stiano protestando: è vero che il piano di risanamento potrebbe pesantemente colpirli, ma è altrettanto vero che il default manderebbe in rovina l'intera nazione.
Di fatto i sindacati sono uguali in tutto il mondo: non riescono a vedere mai più lontano dal loro naso e soprattutto non riescono a capire che rinunciare a privilegi e sprechi comporta benefici per tutta la società.

giovedì 9 giugno 2011

Mercati oggi: cosa è e a chi serve

Mercati oggi è il blog che ho appena creato che riporterà le più importanti notizie dai mercati finanziari, forex e azionari.
Si tratterà di notizie brevi, stringate, con il mio parere personale. Sono un trader forex da anni e posso dire di conoscere bene i mercati, anzi proprio per la mia conoscenza dei mercati sono riuscito a guadagnare un sacco di soldi.
Non vi voglio dire che leggendo quello che scrivo anche voi potrete guadagnare lo stesso perché è sicuro che non è vero, ma potreste avere informazioni davvero molto utili!